Il regime forfettario è il regime fiscale più amato dai freelance che cominciano una nuova attività professionale, su questo non ci piove. Ma conviene sempre?
La risposta giusta è “dipende”. In linea di massima, considerati i tanti vantaggi, consigliamo di aprire il regime forfettario a chi sta entrando nel “magico” mondo della libera professione. Ma ci sono alcuni casi in cui, paradossalmente, conviene scegliere il tanto temuto regime ordinario.
Regime forfettario: perché sì, perché no
Se sei in procinto di avviare una nuova attività, sia essa da freelance, da artigiano o da commerciante online (cioè vuoi aprire un eCommerce), il regime forfettario ti garantisce un sacco di vantaggi.
In primis, non dovrai preoccuparti di Irpef, addizionali regionali e comunali e affini: l’aliquota sostitutiva del 15% sul reddito imponibile le… sostituisce tutte, per l’appunto.
Non c’è Iva sulle operazioni, così come non c’è alcuna ritenuta da applicare. Se scegli il regime forfettario, inoltre, non dovrai sottoporti a nessuno studio di settore. Se poi sei intenzionato ad avviare una start up, per i primi cinque anni l’aliquota sostitutiva sarà del 5%.
L’aliquota sostitutiva viene calcolata a forfait su coefficienti di redditività”, per esempio:
- 78% per le attività professionali
- 40% per le attività legate al mondo della ristorazione
- 40% per le attività commerciali
Inoltre, qualora tu abbia un contratto da dipendente in essere, il reddito acquisito da partita Iva non fa cumulo.
Accanto a questi (indubbi) vantaggi, ci sono comunque delle limitazioni: non si possono scaricare né l’Iva né le spese mediche, così come non si possono scaricare le spese legate a polizze assicurative e mutuo; non si possono sostenere spese per beni strumentali superiori a 20.000 euro; se non sei iscritto a un ordine professionale, inoltre, devi iscriverti alla gestione separata Inps.
Dunque, quando conviene aprire il regime forfettario?
Un giovane freelance troverà nel regime forfettario la soluzione ideale per iniziare la sua attività. L’importante è assicurarsi di non superare i 30.000 euro di ricavi lordi all’anno. Se però si hanno tanti costi, per beni strumentali, mutui, polizze e simili, è bene ricordare che questo regime non permette di scaricare praticamente nulla.
In quest’ultimo caso, la consulenza di un commercialista esperto (noi ne conosciamo qualcuno…) potrà indirizzarti verso la scelta più adatta alle tue esigenze.