Se hai deciso di aprire la partita Iva e di accedere al regime forfettario, ma vuoi svolgere due attività diverse (riferibili a due diversi codici Ateco), non preoccuparti: puoi fare entrambe le cose senza alcun problema.
“Ok, ma quali sono i parametri da rispettare e quali sono i limiti?”
Obiezione giusta: vediamo di far chiarezza.
Regime fiscale con due o più attività: ecco come fare
Innanzi tutto, diciamo subito che per ogni codice fiscale può esserci solo una partita Iva: in ogni caso, con una sola partita Iva si possono svolgere più attività.
È bene però fare una specie di “ricerca di anteriorità” prima: capita talvolta che ci si dimentichi di aver già aperto una partita Iva e di non averla mai chiusa. Se ti viene il dubbio, un salto all’Agenzia delle Entrate è caldamente consigliato!
Detto questo, al momento dell’apertura della partita Iva dovrai indicare quale codice Ateco è prevalente e, di conseguenza, qual è l’attività principale. Entrambe le attività saranno tassate in base ai rispettivi “coefficienti di redditività” e il limite dei ricavi sarà quello relativo all’attività principale.
Facciamo un esempio.
Immaginiamo che il nostro amico Carlo sia un commerciante ambulante che vende alimentari e bevande, ma anche altri prodotti.
Le tasse andranno calcolate così:
- Alimentari e bevande →coefficiente di redditività 40%
- Altri prodotti → coefficiente di redditività 54%
Il limite dei ricavi da prendere come riferimento dipenderà da qual è l’attività principale di Carlo:
- Alimentari e bevande → 40mila euro annui
- Altri prodotti → 30mila euro annui
Insomma, se l’attività principale di Carlo è vendere prodotti alimentari e bibite potrà incassare fino a 40mila euro all’anno, in caso contrario non dovrà superare i 30mila euro.
In conclusione, il regime forfettario è abbastanza flessibile da permettere di svolgere più attività, ma attenzione a scegliere con cura quella principale e il codice Ateco esatto.
Per tutto il resto… be’, fateci una telefonata!